Quante volte ci è capitato di sentirci così?
Come mai accade?
Molto spesso viviamo con la #paura di mostrare all’altro le nostre insicurezze, perché crediamo di poter essere un peso per l’altro, ci spaventa mostrare un’immagine #debole di noi stessi.
Questi meccanismi possono innescarsi per diverse ragioni; spesso questo tipo di credenze si sviluppano nel corso del nostro primo sviluppo dove, ad esempio, impariamo che mostrare le insicurezze significa essere persone fragili.
A volte accade perché non siamo stati ascoltati nei nostri #bisogni o perché quando ci mostravamo insicuri gli altri significativi per noi non hanno validato questi vissuti ma ci hanno squalificato, scaturendo in noi vissuti di mancato riconoscimento, di rifiuto o altresì di non essere sufficientemente in grado. Difatti, possiamo sentirci così anche perché le persone per noi di riferimento sono state fortemente richiedenti, ponendoci davanti a degli standard da raggiungere estremamente rigidi e perfezionistici, tanto da portarci a dover rispondere a queste richieste esterne in modo soddisfacente. Nel momento in cui ciò non accade, allora ne possono scaturire vissuti di #inadeguatezza rispetto alle nostre stesse difficoltà ed insicurezze.
E cosa accade quindi a queste parte di noi fragili e insicure che non mostriamo?
Le viviamo come qualcosa di mostruoso per noi stessi, come se fosse qualcosa di sbagliato che non deve essere visto, che ci fa paura e che può spaventare l’altra persona.
Riuscire ad accettare e comunicare le nostre insicurezze in un contesto protetto, sentendoci quindi capiti e accolti, ci permette di #normalizzare queste parti e non farcele vivere così spaventanti, per noi e l’altro.