Nella #psicologia #cognitiva, in ottica Schema Therapy, si fa riferimento a diverse parti di noi che vengono messe in campo in modo automatico e inconsapevole a seconda delle situazioni o contesti in cui ci troviamo. Se dinanzi un #bisogno o uno #scopo parti di noi contrapposte entrano in azione creano di conseguenza delle tensioni interne, procurandoci forte #sofferenza se tale tensione si mantiene nel tempo.
L’origine di tali #conflitti è spesso ascrivibile alle nostre prime esperienze di vita con l’altro, e si costruiscono nelle nostre #relazioni primarie.
Ognuno di noi ha dentro di #sé una parte critica, che può far spesso riferimento a degli aspetti morali o a #pensieri che abbiamo su di noi che ci rendono #insicuri, #indegni o #sbagliati.
La nostra #vocecritica rappresenta delle valutazioni negative che abbiamo di noi stessi e che ci impediscono di sentirci sicuri di ciò che pensiamo, proviamo e desideriamo. Se diamo troppo ascolto a questa parte tendiamo a #evitare di manifestare (o a farlo in modo #disfunzionale) le nostre emozioni, sensazioni, pensieri, dubbi perché ci aspettiamo che l’altro le criticherà, disconfermerà e invaliderà; sino ad arrivare a credere che i nostri pensieri sono sbagliati e di conseguenza a sentirci “sbagliati” noi.
Se mantenute nel tempo producono una continua sensazione di incertezza rispetto a #sé davanti all’altro, rispetto ai nostri pensieri e #emozioni in termini di legittimità e validità.
La squalifica di ciò che pensiamo/proviamo porta a squalificare noi stessi; conseguentemente a ricercare contesti relazionali che ci confermano l’#idea che abbiamo di noi, dove quindi vengono mantenuti i pensieri negativi che ci attribuiamo del tipo: “tanto è inutile che ci provo”; “è inutile dire ciò che penso”; “sicuramente non ho ragione”; “l’altro ha sempre ragione”.